giovedì 28 maggio 2015

Fifì?... oui c'est moi

Ho voluto dividere i due post perchè anche voi due eravate diversi, come il sole e la luna, come la notte e il giorno.

E per te Fashion ho tenuto il momento migliore per scrivere, quello di maggiore lucidità, perchè tu sei e sarai sempre una delle più grosse pietre che schiacciano il mio cuore.

Fashion la chiamavo Fifì. E' stato il sopranome immediato che le ho dato nel momento che l'ho vista scendere dal carrello dell'allevatore. 
Fifì con l'accento sulla i, come si direbbe in Francia, perchè lei appunto era così delicata, elegante, signorile... come quell'attrice in quel famoso spot pubblicitario: "Lulù? .. Oui c'est moi"

Fifì che adorava i fiori e le foglie di tarassaco

Fifì che si avvicinava curiosa

Era uno splendido alpaca con una fibra sottilissima nonostante i suoi 5 anni. Tutti i tosatori ne rimanevano positivamente colpiti anche se allo stesso tempo la odiavano perchè la sua era una fibra terribilmente difficile da tosare. Era talmente sottile da incastrarsi nei pettini del rasoio e obbligarli continuamente a fermarsi per oliarlo.

Fifì era come una bambina: delicata, fragile, indifesa.  Aveva un carattere estremamente mansueto.
Una volta che la abbracciavi poi si lasciava fare di tutto.
Ed è questa la cosa che mi fa più male perchè io so che nel momento della sua aggressione lei non ha fatto nulla per difendersi, si è lasciata uccidere.
Vederla li sdraiata immobile è stato il colpo più grosso che potevo ricevere. Lei era totalmente vulnarabile, completamente indifesa e io non ero li a proteggerla, io che avrei dovuto preservare la sua incolumità come un genitore fa con i propri figli finchè non crescono e possono caversela da soli.

Fifì che si lasciava grattare il mento e chiudeva gli occhi, Fifì che adorava i cereali ma se le davi le carrube essicate e sbriciolate era meglio, Fifì che impazziva per i fiori di tarassaco, Fifì che si avvicinava curiosa a qualsiasi bambino e lo annusava dolcemente.

L'ultima cosa che ho fatto è stato splamarle la crema all'aloe sulle zampette. 
L'ultima cosa che ho fatto è stato prendermi cura di lei. 

Lei era la mia bambina e non sopporto il pensiero che per gioco mi sia stata portata via così, nel modo più cruento e crudele che possa esistere.
Non potrò mai più grattarle la testa e sentire la sua lana tra le dita, soffice e delicata. Non potrò più abbracciarla e baciarle il musetto.

Lei era la mia bimba e ora non c'è più. 




mercoledì 27 maggio 2015

Un alpaca per amico

Ercole non è mai stato il mio "cucciolo". Era prima di tutto mio amico.
Si, perché non sono solo i cani ad essere i "migliori amici dell'uomo", anche se su questo non credo nessuno possa più metterci la mano sul fuoco. 
Non esistono solo i cani a questo mondo e mi disgusta sentire chi ha detto dei miei due alpaca: "ma si, erano solo due bestie".
No, ipocrita umanista e magari anche misogino, Ercole era un mio amico.

Ercole dopo una delle nostre scorribande giocose

Ercole non era stato sterilizzato bene e quindi aveva mantenuto in tutto e per tutto l'atteggiamento da maschio dominante. Per forza, povera stella, il suo branco era composto solo da due elementi e il secondo era Fashion ed essendo una femmina...
Ma ogni tanto c'entravo anch'io in quel piccolo nucleo e tra me e lui iniziava la battaglia tra chi dei due era il più forte.
Non vi dico che minaccioso poteva essere. Mi correva incontro sfidandomi, ogni tanto si alzava sulle zampe posteriori e se lo stuzzicavo troppo al massimo tentava di pizzicarmi le scarpe con i denti. Ah, qualche volta mi lanciava uno sputo, così tanto per far capire chi era il capo.

Vi erano dei momenti - li ricordo con una dolce malinconia - che aprivo il loro recinto permettendogli di passare nel giardino affianco allo stabile, dove c'è l'erba più buona e lui mi guardava come a chiedermi il permesso. Poi iniziavo a correre e lui mi inseguiva per raggiungermi e infine mi affiancava. Non ero più il suo obiettivo, ma correre e percepire la parvenza di libertà nell'aria che arruffa il manto... Ecco cosa lo faceva sentire veramente vivo. Abbassava la testa per guadagnare velocità e via un altro giro.
Infine tornava nel suo recinto soddisfatto e allegro, saltellando come la puzzola del looney tunes. 

Ormai, dopo 4 anni, avevamo raggiunto il nostro equilibrio di rispetto reciproco. Sapeva che con una coccola poteva avere i suoi cereali preferiti e che se lo toccavo sulla schiena era solo un gesto d'affetto. 
Era un mio amico. 
La nostra era una meravigliosa amicizia.

Di recente qualcuno mi ha telefonato spacciandosi per il veterinario che ha fatto l'analisi sulla pericolosità dei cani che lo hanno ucciso. Ho risposto alle domande convinta sul serio fosse un veterinario dell'asl. Quando ho sentito che definiva i cani innocui mi è crollato il mondo addosso. 
Ha parlato dei miei alpaca come di capretti che stavano lì a correre stuzzicando i cani i quali, essendo predatori,  giustamente alla fine hanno risposto come richiesto dalla loro natura. 
Quale persona sana di mente penserebbe questo? 
Non ho avuto la prontezza mentale di ricordare a questo personaggio che anche i bambini corrono, e che non c'é alcuna razionale motivazione che li preservi dal diventare essi stessi delle prede di fronte ad un predatore. 

Non è facile sopportare tutto questo, l'ipocrisia dell'uomo che per denaro è pronto a calpestare tutto quello che a te sta a cuore. 

Ercole non era una bestia, un semplice animale da allevamento o da compagnia... Lui era mio amico.

giovedì 21 maggio 2015

Alpaca... la fine della storia.


Qualche mese fa ho postato un articolo su com'era l'avere un alpaca da compagnia.
In pochi mesi ho dovuto ricredermi, ho potuto apprezzare i miei due alpaca. Riuscivo addirittura a toccarli, curarli, avere un rapporto equo con loro.

Ma ieri una tragedia. L'Amstaff del vicino ha saltato la rete di confine e li ha uccisi a morsi. Tutti e due.
Senza motivo alcuno. Non è stato provocato... semplicemente era il suo istinto.
Ha ucciso due beste di 40kg la cui unica difesa era la possibilità di correre.

Ma avendoli messi all'angolo, li non hanno più potuto fare niente.

Li ho trovati quando sono uscita per accudirli. Fashion esanime, Ercole affianco a lei ancora vivo ma con gli occhi pieni di terrore e coperto di sangue.
E' stato abbattuto poche ore dopo, non era possibile curarlo.

Ho l'anima a pezzi per quello che ho visto, per quello che ho perso. Perché mi sento in parte colpevole... forse se fossi arrivata 30 minuti prima...

Ho mille pratiche da sbrigare, con l'asl, con i vigili e i carabinieri... 
La terrazza coperta di sangue da pulire... sangue dei miei alpaca, che ormai chiamavo i miei bimbi.

La loro lana appena tosata... la casetta dove dormivano... non voglio più che siano qui, perché rievocano quel flash... quell'immagine che mi porterò dentro per tutta la vita.

Stanotte li ho sognati. Li vedo costantemente davanti a me. Mi sembra ancora di vederli brucare o chiamarmi per i cereali, o guardare con curiosità i mio figlio e mio nipote che giocano sul prato.

Tutti mi dicono che il cane va rieducato, che non ha un buon padrone. Il cane è stato trattato come un figlio dai padroni... è partito apposta, ha solo aspettato che non ci fosse nessuno per il pranzo, perchè nessuno potesse mettergli i bastoni tra le ruote. E ha ucciso per gioco, non per fame o necessità.

Vorrei provare odio o rabbia... ma non riesco... provo solo un immenso vuoto a livello dello stomaco.
Non ho altro da aggiungere.


Ercole  Ottobre 2009 - 20 Maggio 2015


Fashion Novembre 2010 - 20 Maggio 2015


Per quel che vale piccoli miei, spero che con me abbiate avuto una vita serena... coccolati, viziati e amati da tutti noi. Sarete per sembre nel mio cuore.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...