mercoledì 27 maggio 2015

Un alpaca per amico

Ercole non è mai stato il mio "cucciolo". Era prima di tutto mio amico.
Si, perché non sono solo i cani ad essere i "migliori amici dell'uomo", anche se su questo non credo nessuno possa più metterci la mano sul fuoco. 
Non esistono solo i cani a questo mondo e mi disgusta sentire chi ha detto dei miei due alpaca: "ma si, erano solo due bestie".
No, ipocrita umanista e magari anche misogino, Ercole era un mio amico.

Ercole dopo una delle nostre scorribande giocose

Ercole non era stato sterilizzato bene e quindi aveva mantenuto in tutto e per tutto l'atteggiamento da maschio dominante. Per forza, povera stella, il suo branco era composto solo da due elementi e il secondo era Fashion ed essendo una femmina...
Ma ogni tanto c'entravo anch'io in quel piccolo nucleo e tra me e lui iniziava la battaglia tra chi dei due era il più forte.
Non vi dico che minaccioso poteva essere. Mi correva incontro sfidandomi, ogni tanto si alzava sulle zampe posteriori e se lo stuzzicavo troppo al massimo tentava di pizzicarmi le scarpe con i denti. Ah, qualche volta mi lanciava uno sputo, così tanto per far capire chi era il capo.

Vi erano dei momenti - li ricordo con una dolce malinconia - che aprivo il loro recinto permettendogli di passare nel giardino affianco allo stabile, dove c'è l'erba più buona e lui mi guardava come a chiedermi il permesso. Poi iniziavo a correre e lui mi inseguiva per raggiungermi e infine mi affiancava. Non ero più il suo obiettivo, ma correre e percepire la parvenza di libertà nell'aria che arruffa il manto... Ecco cosa lo faceva sentire veramente vivo. Abbassava la testa per guadagnare velocità e via un altro giro.
Infine tornava nel suo recinto soddisfatto e allegro, saltellando come la puzzola del looney tunes. 

Ormai, dopo 4 anni, avevamo raggiunto il nostro equilibrio di rispetto reciproco. Sapeva che con una coccola poteva avere i suoi cereali preferiti e che se lo toccavo sulla schiena era solo un gesto d'affetto. 
Era un mio amico. 
La nostra era una meravigliosa amicizia.

Di recente qualcuno mi ha telefonato spacciandosi per il veterinario che ha fatto l'analisi sulla pericolosità dei cani che lo hanno ucciso. Ho risposto alle domande convinta sul serio fosse un veterinario dell'asl. Quando ho sentito che definiva i cani innocui mi è crollato il mondo addosso. 
Ha parlato dei miei alpaca come di capretti che stavano lì a correre stuzzicando i cani i quali, essendo predatori,  giustamente alla fine hanno risposto come richiesto dalla loro natura. 
Quale persona sana di mente penserebbe questo? 
Non ho avuto la prontezza mentale di ricordare a questo personaggio che anche i bambini corrono, e che non c'é alcuna razionale motivazione che li preservi dal diventare essi stessi delle prede di fronte ad un predatore. 

Non è facile sopportare tutto questo, l'ipocrisia dell'uomo che per denaro è pronto a calpestare tutto quello che a te sta a cuore. 

Ercole non era una bestia, un semplice animale da allevamento o da compagnia... Lui era mio amico.

1 commento:

  1. Cara Kris, devi farti coraggio cercare di superare questo momento così duro. Quello che è successo non lo potrai mai dimenticare purtroppo, capisco perfettamente la tua rabbia ed il tuo senso di impotenza esattamente come capisco il disgusto verso chi è troppo ignorante e limitato per poter accettare che le persone possono dare e ricevere amore e gioia anche dagli animali. Molto spesso dagli animali. La vita è così purtroppo, spesso molto dura e molto ingiusta, non a caso invecchiando perdiamo la leggerezza della gioventù. Però non bisogna arrendersi, bisogna testimoniare il proprio coraggio, la propria speranza. Ti consiglio di trovare il prima possibile un nuovo amico peloso, vedrai che poi comincerai a stare meglio!

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