Ho sempre pensato che il mondo del "knitting" (fare a maglia) fosse una
specie di isola felice dove tutto quello che ti andava di fare era
giusto, non c'erano regole, non c'erano maestrine... non importava come
avevi ottenuto il tuo capo, l'avevi ottenuto e basta con la tua fatica e
tanto valeva che anche se era la cosa più strana e grottesca del mondo,
era tuo e per questo era bello.
Adesso mi devo ricredere, ci sono tante
maestrine in giro che si mettono sull'altare a predicare i canoni della
maglia, che screditano le idee e i pareri degli altri, che pensano di
essere le sole a saperne qualcosa. E questo mi intristisce.
Maglia è
creatività è fantasia è sperimentare. Se tutto ciò fosse regolato da
quei stupidi canoni italiani dettati da gente che costruisce maglioni
come si faceva negli anni '40 la creatività sarebbe morta da un pezzo.
Mi intristisce quest'incapacità di valutare le idee altrui, di confrontarsi. Le persone si nascondono dietro un tasto del computer per dire se una cosa piace loro o meno, senza giustificarne il motivo. Si segue la "designer" di turno come se stesse redigendo la Bibbia e se non parli e non la pensi come lei non sei da tollerare.
Le pecore laciamole a brucare l'erba per favore!
Amo la libertà di espressione e di opinione.
Non tutti coloro che fanno a maglia hanno 12 ore di tempo al giorno da dedicarci, c'è gente che ha altri impegni, c'è chi lo fa solo per passione, non è un lavoro...
Se lo fate per lavoro non dovreste avere il tempo di lanciare affermazioni a destra e a manca, mettetevi a testa bassa e lavorate.
E lasciate alla gente la possibilità di coltivare il proprio hobby in pace.
Nessun commento:
Posta un commento